Quando leggi ‘naturale’, ‘green’, ‘ecologico’ su un’etichetta, ci credi sempre? È normale. Ma spesso dietro quelle parole si nascondono processi tutt’altro che sostenibili.
Se hai a cuore la tua pelle e l’ambiente, questo confronto ti aiuterà a fare scelte davvero consapevoli.
Perché confrontare i tessuti?
Tutti promettono comfort, rispetto per l’ambiente e traspirabilità. Ma non tutti i tessuti sono uguali. Qui analizziamo 4 opzioni molto diffuse: cotone, bamboo, viscosa e canapa. Criteri: impatto ambientale, trattamento chimico, benefici per la pelle, durata
Cotone: il più diffuso… ma anche il più sopravvalutato
È naturale, sì. Ma anche molto assetato.
- Ogni kg di cotone richiede fino a 10.000 litri d’acqua (WWF).
- È la coltura che consuma più pesticidi al mondo.
- Il cotone biologico è meglio, ma rappresenta solo l’1% della produzione globale.
- Pro: traspirante, familiare.
- Contro: alto impatto ambientale, perde qualità col tempo.
Bamboo: il marketing lo fa sembrare magico… ma attenzione!
Il bamboo cresce in fretta e non ha bisogno di pesticidi. Ma per trasformarlo in tessuto serve un processo chimico pesante.
⚠ In realtà il ‘bamboo’ tessile è viscosa di bamboo (fonte: OEKO-TEX, GoodOnYou).
🔸 Pro: morbido, lucido.
🔸 Contro: produzione con soda caustica e solfuro di carbonio, altamente inquinante.
Viscosa e “eco-seta”: una finta green choice
La viscosa è venduta come alternativa naturale alla seta, ma è pur sempre una fibra chimica.
🔹 Deriva dalla cellulosa trattata con solventi tossici.
🔹 Greenpeace l’ha inserita tra le fibre a rischio disastro ambientale per la deforestazione e l’inquinamento dei fiumi (fonte: Changing Markets Foundation).
🔸 Pro: economica e fluida.
🔸 Contro: processo tossico, greenwashing diffuso.
E poi c’è la canapa: la più sottovalutata
È una pianta resiliente, che cresce in pochi mesi con pochissima acqua e nessun pesticida.
🔹 Richiede il 75% di acqua in meno rispetto al cotone (fonte: Textile Exchange).
🔹 È naturalmente antibatterica, traspirante, anti-odore.
🔹 La fibra dura più a lungo, diventa più morbida con l’uso e non trattiene sudore.
🔸 Pro: pelle felice, pianeta contento.
🔸 Contro: ancora poco conosciuta (ma ci stiamo lavorando 😉)
Confronto diretto

In conclusione: chi vince?
Tutti parlano di sostenibilità, ma pochi la praticano davvero.
La canapa vince su tutti i fronti: ambientale, pratico, etico.
Ed è l’unico tessuto che migliora con l’uso. Come il vino buono.
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